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Sobanet Obiettivo Umanitario Africa

EDITORIALE

Obiettivo umanitario: "Africa"

Il secondo semestre dell'anno rotariano, che tradizionalmente ha un inizio dopo la pausa festiva piuttosto lento riguar­do le iniziative dei Club, registra quest'anno un evento che deve essere valutato nelle varie sue componenti che lo hanno progettato e realizzato. Si tratta del Progetto Sobanet. La Redazione del Bollettino interno ha inteso de­dicare questo numero sia ai contenuti de/l'argomento e ai suoi sviluppi positivi con il vaglio e il supporto della Rotary Foundation, sia a quanti amici si sono dedicati, ognuno per la sua parte e per il suo ruolo, ad una realizzazione in­dubbiamente difficoltosa. I loro nomi sono richiamati, pur nel dubbio di qualche dimenticanza, nelle cronache e negli scambi epistolari di seguito riportati. L'impegno di tutti costoro deve essere apprezza­to. Nell'arco della realizzazione del Progetto Soba­net, Maison des Enfants, risaltano alcune criticità, superate da una èquipe affiatata che ha aggiunto nel suo iter una novità costituita dalla integrazio­ne operativa tra Club di Distretti diversi nazionali ed esteri, quali sono stati Roma Capitale e Roma Nord Ovest - Distretto 2080, Nardò Distretto 2120, Conakry Guinea - Distretto 9100. In questo contesto il prezioso e rotariano raccor­do tra i club Nardò e Roma Capitale, attivato con impegno da D. Azzarone e R. Boccia, la cui tena­cia e intelligenza superano ogni ostacolo, ha con­tribuito senza dubbio al positivo esito dell'operazione ''Sobanet'􀀏 Li ringraziamo tutti, di cuore, da queste pagine. E' noto che i miei editoriali sono piuttosto brevi perché ritengo la sintesi un segno di rispetto per il lettore. Tuttavia un richiamo intendo inviarlo agli Amici rotariani e a quanti si loro dirigono i nostri Club Nazionali. La condizione dell'Africa, Continente che è stato culla di tante civiltà, è disastrosa per arretratezza, povertà, violenze; dobbiamo impegnare il massi­mo delle nostre risorse nel difficile tentativo di colmare un forte gap. Non dimentichiamoci però che le tristissime realtà de/l'Africa, anche se differenti per intuibili motivi, ma sempre avvilenti per chi è bisognoso, emargi­nato, spesso solo nella sua senilità, esistono an­che da noi. Dedichiamo, anche a questa realtà, una qualche attenzione.

Vittorio Cavaceppi

L'orgoglio di una appartenenza

LETTERA DEL PAST GOVERNOR DANIELA TRANQUILLI FRANCESCHETTI

Al Presidente del RC Roma Nord Ovest e pc Al Presidente di Roma Capi­tale, al Presidente e al PP RC Nardò, al PP Guido Franceschetti, al PP Renato Boccia Cari Presidenti, desidero complimentarmi per la bella serata organizzata giovedì sera con l'intervento dei rotariani che, sul campo, hanno fatto e stanno realiz­zando dei progetti rotariani : Aula informatica, gabinetto dentistico e formazione per la Maison des Enfants progetto governatore :11-12), Com­plesso di fornitura idrica per Villaggio Maison des Enfants (progetto RC Roma Capitale, RC Roma Nord Ovest, RC Nardò e Distretto 2080) e la Scuola in Etiopia(progetto RC Roma Nord Ovest e Distretto 2080). Ascoltando le parole e conoscendo più a fondo i tre progetti, ho sentito potenziato ancora una volta ['orgoglio di appartenenza al Rotary. Abbia­mo visto e sentito come si realizza un vero progetto rotariano; cosa signi­fica affrontare, insieme ai responsabili distrettuali, l'iter burocratico per richiedere una sovvenzione distrettuale e una sovvenzione globale, abbiamo avuto la testimonianza dell' intervento anche del Distretto 2080 attraverso l'attribuzione delle due sovvenzioni richieste; ma soprattutto abbiamo visto come la professionalità messa a disposizione dei due progetti in Guinea Conakry e in Etiopia sia importante costituendo il valore aggiunto e caratteristica essenziale di un progetto rotariano, piccolo o grande che sia. Ed è stato significativo anche constatare che grazie all'intervento di Renato Boccia, in questo caso Ambasciatore di buona volontà,il RC di Nardò -Distretto 2120, abbia condiviso uno dei progetti partecipando alla sua realizzazione. Questo è il vero Rotary che sempre vorremmo vedere: progetti fattibili, ideati, realizzati, grazie anche alle no­stre professionalità e condivisi anche da altri Distretti. Questo si che è un buon Rotary. Complimenti allora a tutti i Rotariani che hanno permesso queste realizzazioni.

Con affetto Daniela Tranquilli Franceschetti

LA STORIA

Associazione Maison des Enfants ONLUS
Fondazione Maison des Enfants - Sobanet Prefecture de Boffa

La "Maison des Enfants" (la casa dei bambini) è un'associazione non lucrativa di utilità sociale che sostiene i bambini orfani, abbandonati o estremamente disagiati della Repubblica di Guinea. Costituita con atto notarile sotto­scritto il s giugno 2001, è impe­gnata attivamente nel supporto diretto, nella promozione e nella gestione degli aiuti destinati mozione e nella gestione degli aiuti destinati all'omonimo orfano­trofio operante da dieci anni sul territorio guineano. Principio fondante della "Maison des Enfants" è il supporto allo sviluppo ed all'indipendenza delle persone nel paese d'origine; ragione per la quale gli aiuti forniti non si limitano al solo migliora­mento della qualità della vita (cibo, alloggio, educazione, cure mediche), ma mirano principalmente al completamento della formazione scolastica e professionale attraverso l'insegnamento di un mestiere e l'inserimento nel mondo produttivo. Nel rispetto dei bambini assistiti e di coloro che la sostengono, l'associazione agisce nella più assoluta trasparenza, senza appar­tenenze religiose o politiche, moltiplicando i propri sforzi per evi­tare il ricorso ad enti intermediari o governativi al fine di preserva­re l'integrità degli aiuti devoluti ad uno scopo così nobile.

STORIA

Il nostro progetto nasce dal desiderio che l'amico Riccardo Picca­luga, cresciuto in un orfanotrofio, porta nel cuore fin da ragazzo: dare amore e speranza nel futuro ai bambini soli ed abbandonati. Dopo alcune ricerche in Sudamerica e molte esperienze di volon­tariato presso amici missionari in Africa (Congo, Burundi, Centra­frica), nel 1999 Riccardo si reca nella Repubblica di Guinea dove trova le condizioni ideali per la realizzazione del suo sogno. Nel novembre del 2000 fonda insieme alla moglie Daniela la "Fondation Maison des Enfants" con sede a Sobanet, un piccolo villaggio immerso nella foresta guineana. L'anno seguente, in collaborazione con alcuni amici bresciani, nasce in Italia I'" Associazione Maison des En­fants - Onlus" allo scopo di sup­portare l'impresa. Inizia così l'arduo cammino intra­preso dai coniugi per dar vita, in una zona volutamente isolata, ad un centro d'accoglienza per bam­bini e ragazzi che oggi compren­de: un orfanotrofio, un centro pediatrico, un complesso scolasti­co, impianti sportivi, terreni agricoli ed allevamenti. La struttura è ora in grado di accogliere e sostenere fino a 420 bam­bini (un millesimo dei 420.000 orfani della Guinea<1>). Il suo centro pediatrico fornisce assistenza medica gratuita a tutti i minori prove­nienti dai villaggi limitrofi, con una media di oltre 50 visite al giorno. Dal 2009 la figlia Elena ed il marito Luca si sono stabiliti permanen­temente in Guinea per curare la gestione della struttura. (1) Censimento UNICEF 2006 (2)

LA VISION: "NON POTEVO SPERARE IN UNA FAMIGLIA Ml­GLIORE!"

La fondazione "Maison des Enfants" ha da sempre mirato ogni sua azione verso il sostegno dei bambini orfani, abbandonati o estrema­mente disagiati, nella speranza di convertire in opportunità un desti­no irrimediabilmente segnato dalla mancanza del supporto fonda­mentale della famiglia. La scelta del sito, la progettazione, la realizzazione delle strutture e l'organizzazione generale sono da sempre guidate dalla ferma con­vinzione di dover andar oltre il semplice assistenzialismo, soddisfa­cendo tutti i bisogni dei bambini affidatici, da quelli fisiologici fino all'autorealizzazione raggiungibile con l'apprendimento di una pro­fessione e l'ingresso nel mondo del lavoro, divenendo attori della crescita e dello sviluppo del proprio paese. Ecco perché la nostra vision, il sogno che ci anima, è il poter sentire un giorno un ragazzo cresciuto insieme a noi dire spontaneamente: "sono orfano, ma non potevo sperare in una famiglia migliore!"

LA MISSION: "SCALIAMO LA PIRAMIDE"

Dal 2000 ci stiamo impegnando ad avverare il nostro sogno defi­nendo le priorità dei nostri progetti sulla base delle esigenze dei bambini che crescono con noi. Il percorso intrapreso si può definire come una vera e propria scalata alla piramide dei bisogni dell'uomo !•l che potrà dirsi compiuta al raggiungimento della piena maturità e dell'autosufficienza degli individui. In quest'ottica abbiamo assunto l'impegno di:

- seguire gli orfani per un lungo periodo che va ben oltre l'età dello sviluppo, aiutandoli ad apprendere un mestiere e trovare un impie­go gratificante;
- realizzare strutture ad elevati standard qualitativi per garantire autonomamente e gratuitamente vitto, alloggio, educazione, istru­zione scolastica e professionale, assistenza sanitaria;
- creare e mantenere un ambiente di vita sereno ed esemplare, fondato su valori umani universalmente condivisi;
- ricercare un costante miglioramento della qualità dell'insegnamento e delle cure mediche, attraverso la formazione degli insegnanti locali, la ricerca di educatori professionalmente preparati, l'affiancamento di personale sanitario europeo
- promuovere attività socio-culturali e sportive, nella prospettiva di incentivare la partecipazione e l'integrazione di bambini e ragazzi con la popolazione locale;
- offrire un'istruzione tecnico-professionale diversificata per favo­rire la formazione di uomini indipendenti, in grado di gestire e implementare le attività economiche locali.

(1) Nel 1954 lo psicologo statunitense Abraham Maslow divulgò il concetto di "Hierarchy of Needs" (gerarchia dei bisogni o necessità). Questa scala di bisogni (conosciuta come "piramide di Maslow") è la popolazione locale;

- offrire un'istruzione tecnico-professionale diversificata per favo­rire la formazione di uomini indipendenti, in grado di gestire e implementare le attività economiche locali.

(1) Nel 1954 lo psicologo statunitense Abraham Maslow divulgò il concetto di "Hierarchy of Needs" (gerarchia dei bisogni o necessità). Questa scala di bisogni (conosciuta come "piramide di Maslow") è suddivisa in cinque differenti livelli, dai più elementari (necessari alla sopravvivenza de/l'individuo) ai più complessi (di carattere sociale). L'individuo si realizza soddisfacendo in modo progressivo i vari stadi:

1. Bisogni fisiologici (alimentazione, sonno, ecc.)
2. Bisogni di sicurezza e protezione (fisica, familiare, salute)
3. Bisogni di appartenenza (amicizia, affetto, identificazione)
4. Bisogni di stima (autostima, realizzazione, rispetto reciproco)
5. Bisogni di autorealizzazione (realizzando la propria identità e le proprie aspettative occupando una posizione soddisfacente nel gruppo sociale).

La forza di un'idea

Cari Amici,
Primo Valenti, a seguito delle sue numerose trasferte a Conakry come chirurgo, ci trasmise una idea, da cui nacque il progetto Soba­net. Si tratta di acqua potabile per l'orfanatrofio in Guinea di Riccardo Piccaluga, che organizzerà' anche delle classi per insegnare ai bambini le corrette pratiche igieniche. I benefici che il nostro progetto porterà alla comunità locale saranno verificati tramite un piano di monitoraggio, che abbiamo inviato alla RF. Misurerà ogni sei mesi, l'andamento delle malattie legate all'uso di acqua inquinata o alle pratiche non igieniche, prendendo a riferimento la situazione attuale, comunicata dalle amministrazioni locali. Il nostro braccio operativo è la stessa Maison des Enfants, ed in particolare Luca Faso/ino, genero di Riccardo, che ha contattato le imprese locali e cura il progetto. Il RC di Conakry ha il ruolo di partner locale, con funzioni di supporto. Il budget ammonta a circa 60.000 dollari, costituito da: 26.500 della sovvenzione RF, 14.000 dal Distretto 2080, 5.000 dal distretto 9100 africano, 14.500 dal nostro Club, condivisi con i partner RC Roma Nord-Ovest e Nardo'. Veniamo ora alla situazione: La RF ha approvato il progetto nel novembre scorso. A breve riceveremo i fondi su un conto corrente che abbiamo aperto solo per questo progetto. Il progetto ed i preventivi delle ditte locali sono completi, grazie al lavoro di Luca. / lavori potranno iniziare appena ricevuti i fondi ed essere completati prima dell'estate. Mi ha colpito una citazione di Daniela Tranquilli: Se vuoi arrivare primo, corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, corri insieme agli altri! Ne/l'ambito della Presidenza di Daniele, le iniziative dello scorso anno di Primo e Renato, con i tornei di golf e bridge, hanno prodotto i fondi necessari a finan­ziare il progetto. Il mio ringraziamento va a loro che hanno dimostrato che il Club opera come una squadra. Ringrazio Daniela, che oltre a comunicare entusiasmo ed orgoglio rotariano a tutti noi, ha sostenuto la Maison des Enfants con Guido, in modo determinante e ci ha assicurato il sostanzioso contributo dai DDF del Distretto, preziosi perché raddoppiati dalla RF. Il progetto non si sarebbe sviluppato senza il sostegno continuo ed appassionato di Silvio Piccioni, nella sua veste di Governatore ed prima come DCRF, cioè responsabile della RF per il Distretto 2080. Citando ancora Daniela, una splendida squadra di "idealisti pragmatici'; in azione, a fianco di Luca e Riccardo, persone ed amici speciali!

Un abbraccio Enrico

La Maison des Enfants

Gentili amici rotariani,
a qualche giorno dalla meravigliosa serata del 17 gen­naio, in cui si sono cordialmente riuniti molti soci ed è stato offerto un ampio spazio per illustrare il nostro progetto in Guinea, desidero manifestarvi la mia più viva e sincera gratitudine. Come ha gentilmente ricordato l'amico Guido Franceschetti, la Maison des Enfants è nata dal sogno di Riccardo Piccaluga, un industriale cresciuto in orfanotrofio, che ha ceduto le sue aziende per reinvestire quanto raccolto attraverso una vita di lavoro e sacrificio nel futuro di molti bambini in difficoltà. L'opera realizzata è unica: un orfanotrofio, un complesso scolastico ed un centro pediatrico che offrono gratuitamente educazione, istruzione, cibo e cure mediche a centinaia di minori bisognosi della comunità di Sobanet. Que­sto sogno si è potuto avverare in un Paese complicato come la Guinea solo grazie alla determinazione ed all'integrità morale di Riccardo, gli stessi valori che ora mi guidano nella gestione e nello sviluppo di questo progetto merito­rio ed entusiasmante. Il fine ultimo del nostro impegno è l'autorealizzazione dei minori nel proprio Paese. Ecco perché il com­pletamento del sostegno non è dettato dall'età anagrafica ma dall'inserimento dei giovani nel mondo produtti­vo. Inoltre, nella Maison des Enfants vive e lavora soprattut­to personale guineano, rico­prendo incarichi direttivi e di responsabilità come nel caso di scuola e centro pediatrico. Al fianco degli educatori euro­pei, alcune fami­glie locali accol­gono gli orfani di madre e di pa­dre che possono così vivere la propria cultura in dinamiche familiari, instauran­do legami significativi con la collettività. Tutto è coordinato da poche persone, che servono senza clamore, mantenen­do fino ad oggi un'indipendenza che rappresenta al contempo il valore ed il limite della Maison des Enfants. Per questo l'impegno economico e professionale che molti rotariani hanno scelto di dedicare spontaneamente alla Guinea attraverso la nostra associazione zione mi ha intimamente emozionato. Grazie al contributo del Distretto 2080 è già stato elevato il livello dell'insegnamento assumendo e formando maestri migliori, stata allestita una sala informatica, installato ed avviato un gabinetto è dentistico d'eccellenza. Attraverso l'ulteriore apporto dei Club Roma Capitale, Roma Nord-Ovest e Nardò, presto perforeremo un pozzo d'acqua potabile, edificheremo un grande serbatoio da 20.000 litri e costruiremo diverse latrine a beneficio dei centri abitati limitrofi. Le opere realizzate sotto la bandiera del Rotary, ormai permanente­mente issata a Sobanet, cambieranno una comunità, migliorando le condizioni di vita di tanti bambini e famiglie disagiate. Per di più, la gene­rosa intraprendenza di molti rotariani che ripongono piena fiducia nel nostro operato ci motiva e ci sprona in un periodo in cui è davvero diffici­le ricevere attenzione e sovvenzioni. Tanto è stato realizzato, ma ancora molto resta da compiere. Tra i pro­positi del 2013 rivestono particolare rilievo ed urgenza l'allestimento di una sala parto ed il completamento dell'adozione a distanza di tutti i 420 bambini, di cui solo la metà è attualmente associata ad un sostenitore. In qualsiasi altra circostanza, avrei ritenuto sconveniente indicare ulterio­ri iniziative dopo aver già ricevuto un sostegno così ampio e straordinario. Non lo avrei fatto, se non avessi conosciu­to persone come il Past Governar Daniela Tranquilli, suo marito Guido Franceschetti, l'lng. Enrico Falcioni, il Dr. Primo Valenti, il Dr. Antonio Lapi e tanti altri rotariani che mi hanno avvicinato ma­nifestando la loro soli­darietà. Persone spe­ciali che, onorando gli impegni della vita e delle proprie professio­ni, si adoperano nel comune e profondo convincimento che si, possa trovare più soddisfazione nel dare che nel ricevere. Ringraziando tutti di cuore, auspico a cia­scuno il raggiungimento di ogni prossimo traguardo, sia nella sfera per­sonale che in ambito sociale.

Luca Fasolino

Roma Capitale un \\IMPEGNO A PROSEGUIRE"

Caro Luca,
Le tue parole mi trasmettono una vera gioia e ti rappresentano, per quella persona assolutamente speciale che sei, ... che siete, insieme a Riccardo ed agli altn, artefici della splendida Maison des Enfants! _ _ Ora ci aspetta un bel percorso insieme, per completare l'opera e proseguire lungo la stessa direttrice con iniziative nuove. Un impegno che vuole essere ricco di frutti, come dei sorrisi di tanti bambini e ragazzi di Sobanet.

Un abbraccio Enrico
Cronaca di una serata particolare

In Africa con i nostri progetti Rotariani

Gli interventi riportati su questo nume­ro speciale del nostro Bollettino sono rappresentativi della vasta eco avuta dalla serata del 17 gennaio, in Interclub con il Roma Nord Ovest. È stata certamente una tra le riunioni più sentite e coinvolgenti alle quali ci sia stato dato di partecipare nell'arco dell'A.R. in corso. Potremmo dire di averla trascorsa interamente in Africa, visto che ha avuto come focus la presentazione dello stato di avanzamento di due iniziative intraprese dai nostri Club, a so­stegno di due aree tra le più svantaggiate del continente africa­no. Maria Grazia Melchionni, Presidente del R.C. Roma Nord Ovest ospitante, ha introdotto l'argomento generale della serata, pre­senti il Past-Governor R.D. 2080 Daniela Tranquilli Franceschet­ti, Guido Franceschetti in veste di nostro Presidente e Maurizio Vaglio del R.C. di Nardò, graditissimo ospite. Ci piace ricordare per prima cosa il contributo che quest'ultimo Club ha voluto dare all'iniziativa Sobanet. Più avanti, in questo numero del Bollettino, ne diamo conto in dettaglio, ma voglia­mo qui ringraziare i nostri amici salentini per il loro entusiastico supporto al progetto. Su quanto detto e consuntivato nella sera­ta sul programma Sobanet, rimandiamo ai messaggi del Past Governar e del Presidente, e all'editoriale. Gli articoli che fanno seguito a questa cronaca, ripercorrono la storia del progetto, riassumono i contributi dei nostri soci e degli amici di Nardò, e fanno il punto su quanto (tanto) è stato già fatto e sul molto che resta da fare. A questo proposito, il Direttivo del R.C. Roma Ca­pitale ha già delineato due ulteriori passi da compiere: la fornitu­ra di kit sterili che garantiscano migliori condizioni igieniche alle partorienti e, in prospettiva, la realizzazione di una vera sala­ parto. Ma non solo di Sobanet si è parlato. La Presidente Melchionni ha presentato anche un'altra iniziativa "africana", più precisamente in Etiopia, descritta poi nel dettaglio dai due soci del Roma Nord Ovest che l'hanno promossa e animata. Con molto understate­ment, hanno voluto definire questo loro progetto "piccolo" e persino "naive", tanto da non avergli dato neppure un nome ufficiale. Non siamo d'accordo. Quando majora premunt (e le foto ci hanno mostrato QUANTO premunt), le necessità sono drammatiche e non è certo il nome la massima urgenza, né un progetto può essere definito piccolo o grande, di fronte all'emergenza. Così, il nome "Dal sicomoro alla Scuola", è stato ufficializzato da Maria Grazia nella sua introduzione, ed è ben rappresentativo di quel che è stato realizzato: una scuola creata dal nulla laddove, per tenere le lezioni, esisteva solo uno spiazzo di terra battuta, all'ombra di un gigantesco sicomoro. Come Sobanet al suo esordio, anche questa iniziativa è frutto della generosa caparbietà di chi per primo ha avuto l'idea, subito se­guito da un rotariano, che quell'idea ha abbracciato, poi da un amico che ha aiutato a raggranellare i primi striminziti fondi, da un altro che ha portato un ulteriore contributo e coinvolto altri, che poi. ... Insomma, oggi c'è una scuola vera, arredata e funzionante, crea­ta partendo da un intervento avviato, a mani nude o quasi, da un rotariano vero, supportato da altri rotariani. Momenti di vita rotariana come questi che abbiamo cercato di riassumere, conferiscono concretezza a ciò che intendia­mo per "fare Rotary" e al nostro comune sentire, fatto di natu­rale predisposizione verso il nostro prossimo e di autentico spiri­to di servizio rotariano. Per nostra fortuna, riusciamo a vivere spesso serate speciali, come quella qui ricordata, nelle quali il vero spirito Rotariano emerge in tutta la sua saldezza, come risultato del nostro impe­gno comune e convergente.

Paolo Casanova

Serata bellissima di vero Rotary. Grazie!

Cari Amici,
la serata è stata molto bella. Sentir parlare le persone che fanno è sempre un'esperienza "inspiring", come dicono gli Americani. Vedere le fotografie di tutti quei bambini felici di stare insieme è stato com­movente. Sono orgoglioso di aver aiutato la "Maison de Enfants" e, citando Antonio Lapi benemerito dentista di Roma Sud, mi sono definitivamente convinto che "fare del bene fa bene". Penso che sia un privilegio lavorare con delle persone così appas­sionate e capaci, quelle che hanno messo in piedi e mandano avan­ti la Maison des Enfants, Riccardo Piccaluga e i suoi, in particolare Luca Fasolino. La realizzazione è importante per tutta la regione. 4000 persone gravitano intorno alla Maison. L'assistenza sanitaria ha risolto i problemi di molte persone. Naturalmente ancora molto si può fare, in particolare una sala par­to per ridurre la mortalità delle mamme e dei bambini dovuta alle condizioni igieniche insufficienti ed alla scarsità di assistenza, poi anche delle aule per portare l'insegnamento nei villaggi e non co­stringere i bambini a camminare per chilometri. Vorrei proseguire la nostra azione, in una forma o nell'altra. Ve la sentite a farvi coinvolgere?
Un caro saluto.

Guido Franceschetti

L'Adozione a distanza.

Caro Renato,
Condivido la tua appassionata partecipazione al sostegno della Maison des Enfants. E' una bella impresa, che merita tutta la nostra considerazione e penso che sia un privilegio per il nostro Club collaborare con persone così degne e ca­paci come la famiglia Piccaluga e i suoi collaboratori. Antonio Lapi, Rotariano di Roma Sud, ha generosamente allestito il gabinetto dentistico in seno al programma del Distretto "rinunciamo ai mazzi di fiori, facciamo qualcosa per la Maison de Enfants", che all'origine era mirato alla costruzione di un'aula informatica e, grazie alla generosità dei Club, ha permesso anche la creazione del gabinetto dentistico. Purtroppo quel programma è concluso e non ci saranno ulteriori azioni. Il programma del Club di costruire il sistema di approvvigio­namento di acqua è in corso, i lavori cominceranno fra po­co. La Maison ha bisogno di tante altre cose, in primis una sala parto per ridurre il tasso di mortalità dovuto alla scarsa i­giene e alla poca assistenza. Un altro supporto necessario è l'adozione a distanza dei bambini: 300€ l'anno. Possiamo lanciare l'idea nel vostro articolo?
Un caro saluto

Guido Franceschetti

I PROGRAMMI CHE LA "MAISON DES ENFANTS" SI PROPONE DI FA­RE IN FUTURO:

・Una sala parto
・Delle aule nei villaggi v1c1n1 (circa 8), con pannelli fotovol­taici e illuminazione elettrica, che risparmierebbero ai bambi­ni chilometri a piedi per andare a lezione e permetterebbero di studiare anche la sera.
・Un 'aula didattica per sartoria e un'aula didattica per falegnameria.
・La Maison des Enfants ha pro­mosso l'iniziativa dell'adozione a distanza: con €300 all'anno si assicura il mantenimento di un bambino

Convergenza tra Distretti: Operazione Nardò

Gll OSPITI Di NARDÒ Da sinistra a destra - in piedi - Massimo PESCHIULLI, Delegato del Governatore 2120 per l'anno 20l1-2012 e Past Presi­denl 2008-2009 del R.C. di Nardò, Angelo TRAPANA' attuale Presidente del R.C. di Nardò e -seduti - Maurizio VAGLIO, Presidente 2011-2012 del R.C. di Nardò, nonché la Signora TRAPANA'.

Caro Vittorio, I nostri Ospiti del R.C. di Nardò sono intervenuti all'Interclub con Roma Nord Ovest in rap­presentanza del Distretto 2120 per condividere con noi la felice riuscita (per il momento solo finanziaria) del Progetto Sobanet teso a dare acqua potabile per tutto l'anno (compresi i periodi di siccità) ai 600 bam­bini del Villaggio "Maison des Enfants" di Sobanet, Conakry, Prefettura di Boffa, Guinea.
Il perché della loro presenza?
Devi sapere, caro Vittorio, che un anno fa, per motivi di lavoro, ho conosciuto Massimo PESCHIULLI in visita a Roma presso il mio ufficio. Constatare che entrambi eravamo Rotariani, ci ha consentito superare il disagio del primo incontro e subito entrare in cordialità. A Massimo, gli ho accennato del progetto Sobanet che due anni fa, come Presidente della Rotary Foundation del Roma Ca­pitale mi ero trovato in eredità dal mio predecessore del Monte Mario a seguito dell' avvicendamento nelle cariche dopo l'unificazione dei nostri due Clubs. Provenendo, come Te dal Roma Tirreno, poco o nulla sapevo di quanto in precedenza avviato dal Roma Monte Mario se non che ogni impegno Rotariano và portato a termine. Con quel poco che gli ho detto, gli ho comunque fatto capire che il progetto meritava, l'iniziativa era lodevole, la sola difficol­tà era visti i tempi che corrono ... reperire i fondi necessari. Mi ha ascoltato con la simpatia di circostanza che non si nega a nessuno, ma grande è stata la mia sorpresa quando, pochi giorni dopo, VAGLIO Presidente di Nardò, mi telefonava per chiedermi il consenso di far partecipare come Club alla nostra iniziativa. Sorpresa che ha raggiunto il massimo, alla notizia in seguito intervenuta, che il Club di Nardò avrebbe organizzato uno spettacolo di cabaret nel Teatro Comunale e che tutto il ricavato della vendita dei biglietti sarebbe confluito nella no­stra iniziativa. E così è stato tanto è vero che Daniele AZZARONE, in occasione della nostra gita in Salento di maggio scorso, lui e tutti gli altri partecipanti al viaggio ospiti a Lecce del Club di Nardò, riceveva da Maurizio un consistente assegno pari alla cifra incas­sata in quella occasione. Questa cifra è servita, con le altre nel frattempo procurate e con l'interven­to del R. C. Roma Nord Ovest, a costituire la base per il Matching Grant creato dall'unione dei nostri Clubs con quello di Conakry che è servito a coinvolgere la Rotary Foundation per il raggiungimento dei fondi necessari per la perforazione del noto pozzo, acquisto della connessa pompa di sol­levamento e realizzazione della cisterna per l'acqua potabile nel Villaggio dei Bambini di Sobanet. La serata di ieri, quindi, per voce di Guido FRANCESCHETTI che l'ha pre­sieduta, presente il Past Governar Daniela TRANQUILLI e gli altri Amici intervenuti, ci ha dato opportunità per ospitare i nostri Amici di Nardò per il generale coinvolgimento. Consentimi, però, di aggiungere dell'altro che riveste un significato parti­colare e che desidero sottolineare. Roma Capitale e Nardò, prima di questo incontro, erano due Clubs che non si conoscevano dati anche i 500 Km. che li separano. Oggi il Rotary li ha avvicinati al punto che Maurizio mi ha scritto che, con gli altri Amici "si è trovato come in casa!" I nostri Clubs - Roma Capitale e Nardò - fanno parte di due Distretti differenti anche se dello stesso Paese: 2080 il nostro, 2120 il loro . Insolito che due Clubs di Distretti differenti collaborino tra loro. Sobanet li ha riuniti. Ma, vorrei aggiungere un altro dettaglio. E' la prima volta - a quanto mi consta - che tre Clubs di Distretti differenti: 2080 (Roma Capitale e Nord Ovest) e 2120 (Nardò) si colleghino tra loro con un Distretto estero: 9100 - Conakry-Guinea per dare luogo ad un Matching Grant comune. Questo è successo!

Questo è Rotary!

Grazie Roma Nord Ovest, ma soprattutto grazie NARDO'!
AverVi avuto con noi ci ha consentito di scrivere - TUTTI E TRE - una bella pagina di Rotary!

Renato Boccia

Un giorno... per caso

Nulla accade per caso, di questo prendo sempre più convinzione. Accade così che un bel giorno l'amico e segretario nel mio anno di presidenza, Massimo Peschiulli, ritornando da Roma per motivi di lavoro mi dice: "Sai ho incontrato una persona, ci siamo scoperti entrambi rotariani, ho parlato del nostro Club e di come facciamo Rotary, mi ha detto che come Club hanno in programma una visita nel Salento a mag­gio", eravamo in novembre. Ho scritto quindi all'ormai mio amico Renato, è nata una corrispondenza epistolare simpatica e interessante, fino al momento in cui mi ha parlato molto sinteticamente del progetto "Sobanet". L'istinto mi ha fatto capire subito la serietà e la bontà dell'iniziativa, ed ho chiesto a Renato una maggiore descrizione per potermi presentare al direttivo con una richiesta di partecipazione. Detto fatto, dopo pochissimi giorni avevo in mano tutto lo studio di fattibilità e previsioni di spesa tra le mani, nonchè la certezza di aver visto bene. Inutile dire che il Consiglio mi ha dato carta bianca, ed allora per reperire i fondi, che potessero essere un contributo apprezzabile, abbiamo organizzato una serata di ca­beret nel piccolo Teatro Comunale di Nardò{230 posti), mi sono preoccupato di trova­re uno sponsor per coprire le spese, la serata è stata finalizzata al progetto presentato al pubblico per l'occasione, ha avuto un bellissimo successo e siamo riusciti a devolvere alla causa "Sobanet" l'intero incasso netto ammontante a€ 2.000,00. La conferma che del nostro impegno si è avuta già prima della serata romana del 17 gennaio, in quanto sia Renato che Daniele(presidente del RC Roma) nel mio anno, mi hanno frequentemente aggiornato dello stato avanzamento lavori, consacrato nella splendida ed emozionante serata in interclub dove siamo stati accolti da amici, nono­stante conoscessimo solo pochi dei presenti. Il mio Club è stato costantemente aggiornato, così come è stato messo al corrente da me e dal Presidente Angelo, del risultato ottenuto confermando le emozioni ed i senti­menti dalle mail che si sono susseguite dopo il nostro incontro, fare del bene fa bene, è stata la frase conclusiva, noi con tutti voi giovedì ci siamo sentiti bene e siamo fieri ed orgogliosi di essere stati al vostro fianco nel progetto "Sobanet" che per una piccola parte sentiamo essere anche un nostro progetto.
Un abbraccio

Maurizio Vaglio

Grazie Maurizio, ottimo ed efficace!

Proprio ieri pomeriggio, prima del Consiglio Direttivo, con Vittorio e Paolo abbiamo praticamente varato questo numero speciale del ns. "Notiziario" interamen­te dedicato a Sobanet. Il Tuo contributo, prego Vrttorio, di inserirlo dopo il mio scritto relativo al contatto con gli Amici di Nardò. In Consiglio, abbiamo poi discusso - trovandoci Tutti d'accordo - di proseguire le nostre iniziative pro Soba­net. E' stata illustrata, tra l'altro, la possibilità di realizza­re in loco una "sala parto" (dove e come sarà fattibile) per uso dei villaggi vicini, dotata di materiale asettico mediante l'utilizzo di Kit appositamente predisposti allo scopo, insegnando agli addetti come usarli e/o prepa­rarli con l'uso di uno sterilizzatore per ridurre la mortalità infantile per infezioni ed altro. Si è parlato anche di ado­zioni a distanza, di corsi di studio serale... tutti argomen­ti sui quali ogni possibile aiuto e contributo anche di idee, è gradito. Quindi, caro Maurizio, ancora grazie e teniamoci in contatto.
Ti abbraccio

Renato

Iter di un progetto che si è concretizzato

Dopo quarant'anni di professione sono abbastanza scettico sulle onlus fondate da privati formalmente indirizzate a scopi scientifici o umanitari. Così, quando il mio amico chirurgo che mi ospitava a Kamsar, Guinea, mi ha portato a conoscere Riccardo, un ex industriale bresciano che ave­va costruito un orfanotrofio a Sobanet (e lo gestiva in prima persona), ho subito pensato a varie possibili verità; un prete mancato che cercava di realizzarsi in Africa, un industriale fallito che provava a racimolare denaro mediante una onlus, oppure una persona tradita dalla vita e dalla famiglia che voleva una nuova dimensione. Stavo affrontando la lunga gita con noia e disinteresse. Niente di più sbagliato e lontano dalla realtà. A maggior ragione per essere partito così prevenuto, così incredulo, sono stato colpito profondamente da Riccardo e da sua moglie Daniela. Industriale benestante, aveva venduto le aziende e, siste­mati i figli, aveva iniziato acquistando a fatica un terreno (pagato per quattro volte prima di entrarne in possesso: in Guinea è possibile anche questo!!). Nella foresta a poche centinaia di metri dall'oceano, nel corso degli anni aveva costruito un orfanotrofio che dopo anni di fatiche e sacrifici, ora è diventato un com­plesso dotato di camere per ospitare gli orfani, una sala mensa, un orto ed ovviamente una cucina; ma anche aule per insegnare ai suoi piccoli amici non solo a leggere e a scrivere ma anche mestieri, pensando ad un loro futuro lontano dalla foresta e lontano dalle capanne; poi un piccolo ospedale pediatrico. Oltre ai veri orfani "interni" adesso la struttura ospita di giorno centinaia di bambini che studiano, mangiano, giocano, e sono curati prima di tornare la sera nelle loro capanne con le loro famiglie. Dopo una vita professionale a tratti frenetica, durante la quale per me queste erano per lo più notizie da telegiornale o da inchie­ste giornalistiche, tutto questo mi ha colpito e mi ha fatto riflettere. Nel periodo della mia visita si stava avendo una carenza di acqua, causata dal continuo abbassamento della falda, con conseguente insufficiente riserva per il periodo di siccità. Ed allora cosa meglio del Rotary per fare qualcosa di concreto7 Sono stato molto fortunato; da una parte ho trovato il Governatore Daniele Tranquilli, subito entusiasta del progetto che vedeva la centralità di acqua e bambini; dall'altra tanti amici rotariani che, con le loro idee, le loro conoscenze e il loro impegno, hanno risposto in modo concreto ed eccezionale. Siamo così arrivati a risultati che sono andati ben oltre le più rosee speranze. Mai sono stato così contento ed orgoglioso di appartenere al Rotary.

Primo Valenti

Progetto Sala parto Sobanet

Recenti e continui contatti con la direzione della Maison des Enfants di Sobané hanno fatto emergere che il centro di accoglienza dei ragazzi è diventato un punto di riferimento per una serie di villaggi limitrofi, grazie anche al buon funzionamento dell'ambulatorio medico allestito all'interno della Maison. Ne consegue che circa 4000 persone, che abitano nei villaggi, chiedono spesso di avere assistenza, per le loro necessità sanitarie, nell'ambito della struttura di Sobanet. Anche donne in attesa di partorire si rivolgono spesso ai sanitari di Sobanet e questo sta creando una proble­matica rilevante. li centro medico più vicino, attrezzato perseguire le gravidanze e per assistere i parti, si trova a circa 50 km, per cui è spesso necessario pre­stare assistenza a queste donne, soprattutto se sono prossime a partorire. Valutata la situazione, nel contesto ambientale di Sobanet, siamo giunti alla conclusione che è necessario allestire un ambiente , semplice ma pulito, dove accogliere queste donne. E se non ha senso pensare ad apparecchiature mediche che necessitano continuamente di assistenza e manutenzione, è invece importante cercare di ridurre il rischio di infezioni, che in Africa rappresentano ancora la principale causa di morte sia neonatale che materna al momento del parto. Si calcola che circa 1 milione di bambini e 500 mila donne ogni anno muoiono a causa di infezioni contratte al momento di partorire. Pertanto ci è sem­brato che gli apporti più urgenti potrebbe essere:

1. allestire una stanza da dedicare al parto, con materiali di rivestimento delle pareti e del pavimento che si possano pulire e disinfettare facilmente;
2. provvedere alla fornitura di una certa quantità di "Delivery Kit", cioè di pacchetti di materiale sterilizzato da usare al momento del parto (camici, guanti, mascherine, clip da cordone ombelicale, forbici, fili per sutura, ecc.) per ridurre le fonti di infezione. Sono in corso contatti con alcune ditte che producono que­sti kit e presto potremo avere delle valutazioni economiche attendibili. Riteniamo comunque che si tratti di cifre accettabili e comunque commisurate al van-taggio di salvare vite umane.

Giancarlo Gira/di

Ringrazio personalmente per la collaborazione offerta alla realizzazione di questo numero unico gli Amici:
Daniela Tranquilli Franceschetti, Enrico Falcioni, Luca Fasolino, Primo Valenti, Renato Boccia, Maurizio Vaglio, Paolo Casanova, Giulio Franceschetti, Giancarlo Giraldi, Mena Ursumando.

Vittorio Cavaceppi